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Il teorema del Licaone (recensione)


Il Teorema del Licaone, è un fumetto incentrato sulla tematica dell’autismo ad alta funzionalità, altrimenti detto Sindrome di Asperger, studiata da molti e compresa da pochi.

Scritto da due autori accomunati dalla suddetta sindrome, questa storia illustrata si alterna su due realtà: nella prima un gruppo di alieni proveniente dal pianeta Asperger ormai distrutto va alla ricerca di un posto migliore in cui vivere, la seconda ha come protagonista il giovane Thomas, ragazzo timido e fantasioso, talmente spaesato e intimorito dalla società che fa fatica a rapportarsi con gli altri.

Costui e gli alieni sono accomunati dagli stessi problemi di relazioni, e per questo motivo decidono rispettivamente di rivolgersi a una persona esperta nel campo. Gli alieni si recano da una donna estroversa chiamata la “Guru della Comunicazione”, mentre Thomas partecipa al seminario di una certa Claire, educatrice di professione: il compito di entrambe sarà di spiegare ai loro allievi come dovranno comportarsi per interagire con gli altri.

Da una recente dichiarazione degli autori è emerso che per creare il loro fumetto hanno tratto ispirazione dal celebre libro “Manuale di sopravvivenza per Asperger” di Marc Segal e “Capire il fumetto” di Scott McCloud, secondo il quale anche una storia a fumetti può costituire un manuale per impartire insegnamenti importanti.

La storia degli alieni non è altro che un sogno dello stesso Thomas, in cui gli alieni e la Guru costituiscono una bizzarra proiezione dei suoi incontri con l’educatrice Claire.

Claire e la Guru, infatti sono molto simili, ma presentano delle differenze. La prima è più discreta, calma e asciutta nello spiegare, mentre la Guru della comunicazione è spigliata e ironica, talvolta mordace, e rappresenta il modo in cui Thomas idealizza Claire, cioè come una che, avendo una risposta per tutto, è di conseguenza capace di tutto e non ha nulla di cui preoccuparsi. In altre parole, un modello perfetto.

Il Guru e Claire ricorrono alla logica per far comprendere ai presenti quello che un normodotato capirebbe subito con l’istinto, delineando i principali difetti tipici di un persona affetta dalla sindrome di Asperger: mancanza di tatto, gesti ripetitivi, reazioni sconsiderate, attacchi di panico o interessi talmente ristretti da diventare esasperanti.

Facendogli notare tutto ciò i due alter-ego rendono i loro pazienti molto più consapevoli permettendogli di riflettere e di trovare il modo per controllare i loro difetti, e soprattutto li esortano a calarsi nei panni dei loro “amici normodotati”.

Per drammatizzare, fra una lezione e l’altra compaiono nel fumetto piccole gag a mo’ di esempio, che indicano cosa potrebbe “accadere” se un asperger non dominasse i propri difetti davanti agli altri, che siano parenti, amici, conoscenti o sconosciuti; e ciò avviene alla maniera comica e paradossale, simile a un cartone animato.

I ragazzi con la sindrome di Asperger sono paragonati agli alieni probabilmente perché un alieno è simbolo di diversità da una persona normale, sia nel corpo che nel modo di pensare. E avendo gli asperger una mentalità diversa si possono ben calare agli occhi dei “normodotati” nei panni di una razza aliena.

Gli scrittori hanno pensato a questo fumetto come a una sorta di “manuale divertente”, creato apposta per essere letto dagli asperger, su ciò che si deve imparare a non fare per avere delle interazioni sociali stabili seppur rimanendo quello che si è.

La sindrome di Asperger, infatti, non può essere curata, tuttavia può essere arginata a tal punto da diventare pressoché invisibile.


Autori

Thomas Taioli

















Silvia Totino


















Giuseppe Meduri




 
 
 

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© Sarah Troullier 2020

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